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viti| e formali| e premurosi| perchè egli accettasse di andare a pranzo con le dame| almeno nei giorni festivi! Come si sentiva il signore nell'artista| e l'artista nel signore! Queste erano delicatezze e sfumature che solo potevano intender le donne. Ed una volta| tirato dal discorso| egli aveva anche data una buona ragione del suo modo di fare| anzi| diciamo meglio| del suo modo di essere.
— Signora| — diceva egli con modesta alterezza| — i miei maggiori non hanno pensato a lasciarmi ricoo. Magistrati e soldati| con un gran sentimento di onore| non hanno raccolto che pergamene dall'opera loro. Salverana è sempre stata una illustre bicocca. Oggi la milizia frutta anche meno d'allora; la magistratura e gli altri uffizi amministrativi hanno nella società democratica moderna| e nella libera concorrenza di tutte le classi| un corso d'onori più lento della milizia| e meno fecondo di ricompense| che è tutto dire. Io mi son dato all'arte: scarsa anche questa di guadagni| ma non di gloria| o di consolazioni morali. Io devo naturalmente contentarmi di queste ultime. Dicono che il fare l'artista sia un derogare alla nobiltà dei natali. Io non lo credo. Massimo d'Azeglio| a buon conto| era un gentiluomo di vecchia razza| e non ha oreduto di derogare a nulla| dedicandosi alla pittura e ven-