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aveva abbracciato il suo partito| quello di non aspettarne altri e di godersi la vita| riconoscendo il merito dovunque lo ritrovasse| ed esaltando il marchese di Ponte Rovella| buon'anima sua| come la fenice dei mariti. u Non voglio altri padroni| io (soleva dire| quando le parlavano di consolatori legali)| nessuno varrebbe quello| nessuno lo farebbe dimenticare. „ Si bisbigliava bensì di qualche passioncella| di qualche romanzetto imbastito qua e là; ma forse erano chiacchiere| vaghe supposizioni fatte su cose da nulla| su cortesie di salotto| su galanterie di viaggio. Del resto| ciò che non giunge alla piena luce del giorno si può sempre negare. Doveva ella rinchiudersi in casa| per far tacere i maligni ?
Quell'anno si era invitata da sè al castello di Altariva. La contessa Flaminia non aveva saputo dire di no ad una parente| che le si era mostrata così tenera amica nella occasione della morte dei suoi vecchi. E notate che la marchesa Barbara avrebbe potuto esser meno amica| stai-sostenuta e a buon dritto con lei| come coi vecchi Landolfi| nell'ultimo anno della loro esistenza. Era stata lei| di fatti| lei| cugina del morto Ri-nieri| che aveva proposto e patrocinato il partito del conte di Alagna| marchese di Altariva| ottenendone quel rifiuto che sapete. Ma ella non