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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 41 —
   — Grazie; — disse Lucio| inchinandosi. — Ma che prova ciò ? Voi mi insegnate che quando una donna parla con tanto entusiasmo di un uomo....
   — Io non insegno nulla| e voi dite una sciocchezza| cavaliere.
   — Dunque lasciamola 11| e mettiamogli pure accanto le mie insegne equestri. Dopo di ohe| se non vi dispiace| ripiglieremo la rassegna incominciata. Che vita fate voi qui| bella parente lontana| se il vostro cuore è morto| o semplicemente assopito?
   — Lavoro| o per dir meglio fo lavorare.
   — Ah sì| ho bene udito dal vetturino| mentre si passava accanto alla chiesa. Restauri ordinati dalla signora di Altariva ! Le mie congratulazioni. Vi beatificheranno| un giorno. Ed anche fate dipingere a fresco l'interno della chiesa| non è vero?
   — Sì; mi pare che già sappiate ogni cosa.
   — Sempre il vetturino| automedonte e oicorone ad un tempo. Ma egli non ha saputo dirmi il nome del pittore. Chi avete ? il Barabino ? il Maccari ? il Morelli?
   — Non andate tant'alto| — disse Flaminia. — Sebbene| anche noi abbiamo trovato un pittore che sa il suo conto. Gli affreschi della navata saranno scoperti fra giorni e li potrete ammi-