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— Ricordate un bel fatto ! — esclamò la contessa| ravviando col sommo delle dita la guarnizione di penne del suo ventaglio bianco. —
— Ero libera| forse?
— Ah| meno malel eooo una ragione. Ed ora ohe lo siete.... —
La sospensione della frase era piena di sottintesi. Di sotto alla celia garbata ne potevano sbucare parecchi. Ma la contessa Flaminia non gli diò tempo di ripigliare il discorso.
— Ohe ne sapete voi| che venite dall'Olanda ?
— gli disse| alzando gli occhi sopra le stecche del ventaglio.
— Ahi! — gridò Luoio Sormani. — Arrivo dunque tardi?
— Eh ! potrebbe darsi ; — rispose la oontessa Flaminia.
Lucio Sormani non si buttò a terra per morto. Già| con quella sua grazia disinvolta| non era neanche oasoato.
— Bene! eaoò male! — ripigliò. — E ditemi| se la domanda non vi pare importuna| che castellani abbiamo noi nel vioinato?
— Perchè? — disse Flaminia.
— Perohè| scusate la libertà grande| quando una donna non ama un uomo| è segno evidente che ne ama un altro.
— Qualche volta è cosi| qualche altra no; —