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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 33 —
   Frattanto il calesse| quantunque tirato di mala voglia dalla cavalla bianca|| si avvicinava sempre più. Alla oontessa Flaminia parve di riconoscere il personaggio.
   — Se non sapessi che è fuori d'Italia| direi che quello laggiù è Lucio Sormani; — riprese ella| parlando a sè stessa. — Ma infine| perchè non potrebbe esser lui? Si è fuori| e si ritorna. Egli non mi ha mica spedito il suo itinerario stampato! —
   Era proprio lui| il signor Lucio Sormani. La contessa Flaminia lo ravvisò alla perfine| il suo parente alla lontana. Perchè quello era veramente il suo stato civile : cugino di cugini ; ora| se è vero che gli amici dei nostri amici debbono essere i nostri amioi| è anche naturale che i cugini dei nostri cugini sian nostri cugini. Se son ricchi| s'intende| e se non o'è pericolo di rimetterci un soldo. Queste lontane parentele si riconoscono volentieri| quando possono ravvicinarci in qualche modo a persone ragguardevoli| a gente titolata| e in genere a tutti i fortunati del mondo conosciuto. Non si spera nulla| non si aspetta nulla; ma è sempre bello ritrovarci parenti con loro| un po' più ohe nella biblica costa di Adamo.
   Come vedeva l'arrivo di quel cugino di ougini la oontessa Flaminia? Così così| se dobbiamo Barrili. La Castellana. 3