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E allora| ohe si fa| nella oasa| con una bella moglie decorativa e una graziosa famiglia? Bisogna ricevere; è l'unica. Senza contare che si appaga la vanità| c'è il modo di ammazzare an che il tempo| e non manca mai il gazzettino ambulante per tener viva la conversazione| o il buffone garbato per consolar la noia a'1 nababbo. Del resto| sia allegro o no| il nababbo non sente gioia della sua casa se non quando essa non è più sua| ma di venti o trenta parassiti d' ogni classe. Non farò così io in Altariva. Se qualche amico vorrà capitarci| abbia i miei gusti e sia il ben venuto. Per intanto| c' è donna Barbara. Se si diverte| tanto meglio; se no| povera lei! Ma c'è per ogni buon fine la strada ferrata| laggiù| e quattro volte al giorno passa la locomotiva| col suo pennacchio di fumo. —
Così ragionava| o poco diversamente| la contessa Flaminia| che aveva viaggiato e imparato: due cose ottime| le quali vanno naturalmente appaiate| fin dai tempi di Ulisse| ma non sempre per gli uomini. Sian cure gravi o sciocchezze| le occupazioni mentali del viaggiatore mascolino riescono sempre a distrarlo dallo studio delle oose che vede. Le donne| per contro| osservano di più| forse perchè più spesso si annoiano| viaggiando in compagnia d'un signore e padrone. La contessa Flaminia aveva molto osservato e