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prima e l'unica di Altariva sottana| anzi di tutt'e due le Altarive. Ma in quella stamberga egli si ritrovava male per l'alloggio| se non per il vitto; a buon conto non oi aveva una camera abbastanza larga| per distenderci i suoi oartoni| via via che li preparava| per gli affreschi della chiesa. Di questo guaio era stata avvertita la signora Landolfi; e la gentil castellana aveva scritto da Genova al suo fattore che se o' era luogo nel castello| dove il pittore potesse allogarsi coi suoi oartoni| l'occupasse liberamente. Il luogo c' era| e spazioso| nell'opera avanzata del castello| accanto all'ingresso| e il luogo si chiamava per l'appunto la torre della Guardia. Là dentro erano dunque venuti a piantar bottega i pittori; voglio dire che oi tenevano il loro studio| e oi dormivano per giunta| in due camere a bella posta arredate in fretta per loro; ma per la colazione e per il desinare scendevano ad Altariva sottana. Il Cappello verde era del resto a uscicf e bottega con la chiesa parrocchiale. Ma poi| venuta al castello la contessa Rinieri Landolfi| acoompagnata da una sua nobil parente e da un numeroso seguito di servitori| il signor conte Salvi aveva fatta la sua visita d'obbligo| era stato cortesemente trattenuto per quel giorno a pranzo| e invitato per altri parecchi. Non aveva creduto di doverne abusare; si era fatto modestamente il commensale dei giorni fe-