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E si fermò| cos\ dicendo| la bella cameriera.
— Sentiamo| — ripigliò Flaminia| a cui le sospensioni del discorso non piacevano punto| ed allora meno che mai| — sentiamo che cosa avete scoperto| passando a caso davanti alle torri| che sogliono star chiuse ai profani.
— E quella| per caso| era aperta. Mi sono affacciata| per dare una sbirciatina....
— Curiosa !
— Son donna; posso confessarlo| poiché non ci sono uomini a sentirmi ; — rispose la cameriera. — Il signor conte non c'era. Credevo che non ci fosse nemmeno quell'altro; ma no| c'era| seduto al cavalletto| e mi dava le spalle. Io m'ero avanzata sul pianerottolo| in punta di piedi| per vedere una volta che cosa ci hanno là dentro|
— Che cosa? Non ci metter tant'arte| via!
— L' aiutante era là| tutto occupato a dipingere un ritratto. E che ritratto ! L'ho visto bene| tutto intiero| in un'occhiata| come facciamo noi donne. Era il ritratto della mia cara| della mia bella padrona ; un amore| Le dico io| un amore ! —
La contessa Flaminia era rimasta pensosa| ascoltando quelle novità. Del ritratto| veramente| sapeva già qualche cosa. Ma che ci aveva da fare l'aiutante ? Perchè ci metteva le mani| quell'altro ?