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nazione; — rispose la cameriera. — Perchè sarebbe qua| il conte Cesare?
— Per pitturare la chiesa ; non ti dimenticare neanche di questo.
— Già| ooi denari della signora contessa.
— Non erano più i miei| poiché li avevo regalati alla fabbriceria| prima che il conte pittore si fosse fatto aranti coi suoi bravi bozzetti| che abbiamo volentieri approvati. —
A questo ragionamento non c'era da risponder nulla. Ma la signorina Marga non intendeva di darsi per vinta.
— Ah ! — esclamò ella. — È grazioso| un conte pittore.
— Ebbene| che male c'è ? Ti piacerebbe forse di più un conte fannullone ? e giuocatore per giunta| oome il conte d' Alagna| non più marchese d'Altariva?
— Lasciamolo stare| quell'altro ; è giudicato ; — replioò la signorina Marga. — Ma questo qua| frescante o seccante| mi piacerebbe poco a tutti i modi.
— Per caso| ti piacerebbe di più l'aiutante?
— Meno che mai ; c'è il divieto. —
Per quella volta la signora Flaminia tralasciò di guardarsi allo specchio| e ai rivolse a guardare la sua cameriera.
— Il divieto! — ripetè ella. — E da chi?