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tdo a tondo nella sua anima al suono igico del tamburino come in una ridda igica. Ei gittò tutto in disparte. Gli era me se una voce gridasse dentro di lui : Son tutte cose abbiette e morte , qui so-è vita e felicità! »
Quando la danza cessò Teodoro si egliò dal suo sogno estatico e girò in-rno lo sguardo smemorato, afferrando il ippello.
— Dove andate ?.... volete voi già parti-i?.... fin d'ora?....— chiese Bianchi me-ivigliando. — Mi avveggo che voi non tro-ate piacere in compagnia de' miei amici !
— V'ingannate — rispose Teodoro, ag-rottando le sopracciglia. — Quanto vo-intieri mi rimarrei qui, oh quanto!.... Ma o dato una promessa e debbo fare una isita ; ci rivedremo domani, Bianchi !
— Oh, che peccato che ve ne dobbiate ndare proprio in questo momento! — isse Bianchi — ma voi vi divertirete orse meglio che qui, voi e gli altri1
E rise amaramente, e nonostante le sue carole non pareva punto dolente della jarteoza di Teodoro