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redi non vi avevano chebanchi e deschi, a quali stava seduta una screziata e taciturni brigata. Un garzone recava piatti eoa pesci fritti, insalata e maccheroni, scomparendc da quando a quando giù per una bodola c cateratta, dalla quale ricompariva poi toste con fiaschi pieni nuovamente di vino.
Un grido festante scoppiò da tutte part quando Bianchi e Teodoro posero piede nelli sala.
— Eccolo! — esclamò una donna grande e corpacciuta, accorrendo all' uscio ed asciugandosi le mani al grembiale.-— Eccolo! Mille volte benvqnuto il sor Carlo ! —e gli stese cordialmente la mano. —Un mezze di Frascati, Cecco, del nuovo arrivato ieri. Vedete sor Carlo! di chi credete voi ch'io stessi appunto parlando in questo momento col mio Domenico? Doménicuccio, io crii andavo dicendo, tu se'un orso screanzato, un dappoco, a non andar a vedere nemmeno una volta come sta il nostro sor Carlo, giacché io ho quNin mondo di faccende, i figli da governare, gli avventori e te stesso da servire. Mi par mill' anni di non aver ve-'uto quel bravo giovane! —Lalla mia, ri-
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