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[nare Teodoro in un' osteria, in cui aveva >assato di molte notti prima del suo scon-ro coi cani della campagna.
— Troverete dei veri romani — diss'egli — e gli avanzi di schiatte migliori. Sono jn po' diffidenti degli elementi stranieri che dì piovono addosso, senza saper che si vogliano, o piuttosto se'l sanno troppo bene. Dicono avvenga lo stesso nelle case nobili. Lasciateli fare quello che vogliono, e bevete il vostro vino senza far chiasso. A me tutto è lecito là, anco condurre un tedesco, giacché mi amano e mi rispettano
Ei lo condusse alcune vie lontano dal Tritone verso la fontana di Trevi, opera stupenda del Bernini. Di contro la nicchia e le gmtte, in mezzo alle quali il dio acquatico torreggia sugli scogli artificiali, dominando le acque che prorompono spumeggiando da tutte parti nella vasca profonda, stava una vecchia casa con sull' uscio una lanterna affumicata. Eglino entrarono neila sala spa ziosa a terreno che serviva cesteria. In fondo ad essa la fiamma saliva lingueggiando su per la parete annerita, ed una scaletta a destra metteva al piano superiore. Altri ar-
Vol. U, — L'Amore in Italia. — 11
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