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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 1 Iti -
   — Sarebbero state più solitarie che non quelle passate qui... ma voi non potete però apporvi dove io vada. Bianchi! Io vo a far la corte a dei vecchi, e solo da quando a quando la tenera mano della lor figlia mi tocca il braccio di soppiatto. Tutto il mio godimento è vedere... e sperare!...
   — E voi potete confessar ciò tranquilla mente e non digrignare i denti di passione e d'impazienza ? Anch' io ebbi a sopportare una simil stagione d'inane amore. Io mi divincolavo per terra come un vermi-ciatto e maledicevo gli occhi che mi avevano ammaliato.
   — Ed io invece li benedico ! fi quando sento accaldarmisi il sangue, raffresco la mia anima nell' aria libera , su e giù pel Foro o mi avvio ai Cappuccini, ove la neve imbianca ora il palmizio ; anch' esso dee ora attraversare l'inverno per quanto possa esser c4Ìo il suo cuore. .
   — Potete voi negare che l'amor non vi crucci e non vi strugga più ch'esso stesso non vale? Esso ci rende oziosi ed effeminati, e questo è il peggio di tutto. Se non fossimo pazzi aspirando appunto all' impossibile. .