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ido di pelo da permettermi di sperar di 1 nuovo quando annunziarono che si a-rano a mandar modelli pel monumento l'ultimo papa. Per un par di settimane non pensai, e sognai d'altro, lavorai col-rco dell'osso, e rimasi soddisfatto dell'oca mia. lo era un gran pazzo a lasciarmi idere per simil guisa. Ier l'altro avvolsi nodello in un pezzo di tela e lo pomi stesso al cardinale segretario di Staio, •occhè in esso fossero riposte tutte le ì speranze, ed io temessi clic altri lo lesse lasciar cadere a terra. Giunto in azzo , fui costretto a dar buone parole, I mio ultimo scudo ai servitori ribaldi, ncbè mi lasciassero entrare coli' opera i. Dentro tutto era nero, rosso e viola-i, comprese le calze dello loro eminenze tritissime, le quali mi squadrarono da o a piedi, perchè io ero uscito dallo dio senza cavarmi di dosso la mia vec-aguarnacca da lavoro. Io dissi fra me- — siali pur strabiliare — mi feci coraggio >n un inchino profondo mi presentai col
? modello asua Eminenza. M'avvitii su-
> che eradi mal umore, e che colui che
i .....