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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   verso che la volesse fare il suo dovere. Io era adirato col mio vecchio palazzo, sor dottore, e mi sentiva una gran voglia di dargli una tentennata per riscalducciarci tutta^ue ; perchè stimai meglio sfumarmela piuttostochè rimanere affumicato.
   — Vo' siete male in questa stamberga— ripigliò il chirurgo, omiciatto dabbene, astergendo i suoi occhiali anneriti dal fumo. — Mia moglie vi manderà un altro copertoio, ed io tornerò domattina. Il sonno non tarderà a venire, e il sonno è un medico che ci batte tutti.
   Il giovine accompagnò il chirurgo sin luori dell'uscio facendogli qualche inchiesta.
   — Lo conosco di nome soltanto — rispose egli. — È una testa un po' balzana, un misantropo che si diletta sbeveziar coi facchini su per le osterie e sparnazzar tutto quello che guadagna. Ma non ha in Ror.,a chi lo pareggi a lavorar di carnei. Egli ereditò questo talento dal padre suo, Giovanni Bianchi, morto da lungu tempo.
   — E le sue ferite non sono realmente pericolose ?