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diss'egli : — fatemi ancora un favore, aiutatemi ad entrare... ecco la chiave! —
li giovane lo sostenne, pregò un fanciullo di tener le redini del cavallo ed un passante di aprir 1* uscio. Dentro era buio fitto e sentivasi l'aria pregni tutta di umidore. Il giovane portò il ferito in una grande e umida stanza, a sinistra, secondo gli aveva detto.
— Dov'è il vostro letto? — chies'egli.
— Lì, accanto al muro. Povero mio vecchio palazzo! Lo devono buttar giù questa primavera, ma temo non voglia aspettare fin là.
— E voi ci dimorate sempre?
— È il modo più facile e meno costoso d'essere seppellito — rispose seccamente il ferito.
In quel mezzo il fanciullo avea acceso una piccola lampa di ferro, che stava sullo sporto interno della finestra. Il giovane condusse il ferito ad un materassuccio e lo copri col mantello dilaniato dai cani. Le sue membra poderose accasciaronsi con un sospiro profondo, e i suoi occhi si chiusero. Il giovane diede alcuni baiocchi ed