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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   -lutate! comes'iu nulla fossi I... comes'io non conoscessi meglio di loro, da cbe dipendono codeste cose, intorno alle quali aman cianciare... perchè io so soltanto come crearle ; e non pertanto io vivo di esse e. debbo far huona cera, sentir l'amaro e sputar dolco, mentre torcono il niffolo a' miei lavori!... Accidenti!
   Ip questa parvegli udire un eco ; ei trasalì, girando intorno lo sguardo; non un casolare, non una collinetta per lo spazio di mezzo miglio, cotalobè ei non poteva credere alla vicinanza dell'uomo. Da ultimo ei si rimise in via, pensando fra sè e sè : — Fu una folata di ventb ! — Ma tutt' ad un tratto riudl quel suono più chiaro, più vicino, e si fermò aguzzando l'orecchio ed esclamando :
   — Sono io vicino a qualche casolare od a qualche avvallamento in cui svernano gli armenti?... Non può essere... è un altro suono... ah! i cani !!! — ed un tremore trascorse per le sue membra.
   Il suono approssimavasi vieppiù sempre rauco come quello de'lupi ; non era un latrato , un uggiolare, si un ringhiare rab-
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