— 102 —
dalle tue illusioni ! — Ohi... che mai giovò il raziocinio?... Io ti portava scolpita qui.... nel cuore. .. fanciulla amata, ed u-diva il tuo riso argentino sdileggiare quel -monitor filosofico e pedantesco, e il mio cuore rideva con te ... ed io sentivo che
risanavo..... Credimelo giovinetta, se io
non tornai par buttarmi ai piedi tuoi, ciò fu soltanto perch' io pensavo eh' ora era il tempo di disperar di me, in pago della mia antica colpa. Caro amico — e si volse a me in ciò dire — è dunque vero che nel delirio della febbre ella ha pronunciato il mio nome?...
— Voi siete e rimarrete ognisempre i-deologi incorreggibili I — sclamò sdegnosamente la signora Eugenia. — Che cosa andate voi predicando nel vostro maledetto . tedesco?... se fossi un uomo e avessi acquistatoli diritto di baciare quella bocca, non u-scirebbe, prima di baciarla, dalla mia propria pure una sillaba, quando bene avessi sulla lingua un sonetto degno del Petrarca!...
Franz la gtfardò sorridendo , ed accostatosi lentamente al sofà , sedè a fianco 11'amata, dicendo :