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Io mi levai in (retta e, indossati i panni, mi feci sull' uscio della mia camera.
— La febbre l'agita tutta — dissemi la signora Eugenia, che usciva appunto dalla camera di Carlotta — ea fatica la possiamo tenere nel letto. Io volevo appunto svegliarvi e pregarvi di andare a chiamare un medico. Suo fratello non può spiccicarsele dal lato perchè teme che gliel' uccidano e Stella la tiene ferma. Se il vostro amico vedesse quello spettacolo... vi so dire che la finirebbe col suo brutto scherzoI...
Io andai infatti a chiamare il medico, il quale non seppe però che si fare. Verso il mattino però la febbrediminuì e, durante il giorno, Carlotta dormì di sì buon sonno, che noi credevamo già superato ogni pericolo. Ma sul far della sera tornò con la febbre il farnetico sì, eh' io andai di bel * nuovo frettolosamente in cerca d' un medico. Egli non era il più prossimo, essendoché abitasse sul Longarno, ma era un t > desco che mi era stato raccomandato come d'assai. Sgraziatamente riseppi che lo avevano mandato a chiamare in contado e men ¦ irnai sconfortato, perocché non sapessi a