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chiappar qualche zolfina di zucchero, brontolava arcigno quandomi vedeva, e solo la' fantesca Stella continuava ad illuminare colla debol sua luce la mia solitudine.
La notte scese da ultimo ed un tramenio insueto per la casa mi scosse da un sonno inquieto. Ogni poco udivasi scalpiccii dinanzi all' uscio ed un aprire e chiuder guardingo di porte; e nella camera attigua, ove dormiva Carlotta, cominciai ad udir brevi frasi interrotte che ben dicevanmi quel eh io temeva in nube.
— Egli mi disprezza I... ha ragioneI... ma o Dio I quanto mi addolora... Dove sono i miei disegni?... Accendetene il fuoco nel caminetto, Stella! Gli studii... gli schizzi... le mie vesti... il mio cuore!.. Leonardo 1... perchè non parli ? Ah ! le tue labbra sono pallide!... egli ti ha colpito lo scellerato!... Vedi qui la tua camicia?... il sangue sprilla dalla ferita... ah!... essa non si rimargina più!... Di grazia, recatemi una veste da donna... io voglio levarmi... no... avete ragione... non ho più diritto d'indossarla... 1'ho profanata!.. Tutto... ^ ah!... tutto è finito !...