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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — Diceva. E chi mi entrava mallevadore che un momento dopo aver spedito la sua roba a Livorno, ei non mi comparisse tutt' ad un tratto davanti in camera, facendosi beffe della mia psicologia eh' egli avea sempre nella sua insipienza, derėso?
   10 risolvetti ad ogni modo di aspettare ad eseguire i suoi ordini la dimane. Se egli aveva tolto sul serio a fere un viaggio a piedi, le sue robe sarebbero sempre giunte a tempo a Livorno.
   11 rimanente del giorno scorse per me tempestoso. Il consorzio con gli altri ospiti, dopo la partenza dell' amico mio, pare-vami sconvolto come uno strumento, cui siasi spezzata una corda. Del rimanente, noi non potevamo pių andar d'accordo.
   I due giovani veneziani non si lasciavano pių vedere. La signora Eugenia teneva il broncio, nella sua solitudine poetica, a tutti ė tedeschi, i quali non potevano o non volevano por riparo ai mancamenti d'un loro concittadino, amando in un subito, e sposando la bella desolata Carlotta. Perfino il cagnolino Aristodemo che ci veniva incontro per solito, scodinzolando per ac-