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Sugli ocelli del pittore, che si avidamente scorrevano 1' etere in addietro per rinver-gare i suoi segreti, giaceva oggi come un velo d'oro che gli occultava il mondo e solo si alzava per lasciargli intravvedere il profilo delizioso d' una testa di fanciulla e il magico luccicchiodi due occhi di paradiso. Ei costeggiò il parapetto senza nemmeno avvisare tutta lamaestàdi Roma e di San Pietro, nelle fiamme porporine della sera. I suoi sensi ricusavano deliziarsi in nuove maraviglie. Un giorno che gli aveva rivelato la Sibilla Deificale il fiore della bellezza romana — che altro poteva offerirgli ?
Quando il giovine inebbriato ebbe salita la rozza scala e posto piede nella sua povera stanza a tetto, chiuse la finestra che dava sulla via e lasciò aperta quella dell' abbaino, affinchè del mondo intero solo un pezzo di cielo traguardasse nella sua solitudine. Poco stante entrò la sua alberga-trice, chiedendogli con insinuante loquacità se nulla gli occorresse, e dopo »eealogli da mangiare e da bere, volle a tutta forza servir lui ed il cane a tavola. Ella avea già posto mente che Pauroso avea un grande
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