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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 169 — •
   — Troppo incomodo I... — disse senza asprezza Antonino — troppo incomodo! Va già meglio... meglio assai... ed anche se andasse male, me lo sarei meritato... Cosa sei venuta a far qui così tardi ?... Se qual-cheduno ti vedesse, che cosa direbbe?..! Tu sai bene com' hanno la lingua lunga, quantunque non sappiano quello che si dicano.
   — Io non mi curo di essi e delle loro lingue! — rispose con veemenza Laureila — ma io devo vedere la vostra mano e porvi su delle erbe, ciò che voi non potete fare da per voi con la vostra smistili.
   — Ti assicuro che non ce n' è una necessità al mondo !
   — Lasciatemela dunque vedere, se volete eh' io vi creda.
   Ed afferrandogli in ciò dire la mano anzi che potesse impedirnela, sciolse la benda ! vista l'enfiagione, diede addietro, esclamando: — Gesummaria!
   — È un po' gonfia — diss' egli — ma in un giorno e in una notte sarà guarita perfettamente.
   Laureila tentennò la testa, dicendo: