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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 168 — •
   seppe, dacché quanto a me la non mi vedrà più mai I....
   Ciò detto, lavò con diligenza là pezzuola e la stese al sole, dopo aveT rifasciata la ferita il me' che sapesse con la mano sinistra e co'denti. Nell'ultimo si gittò sul letto e chiuse gli occhi.
   La luna che splendeva limpidissima e il dolore della mano lo svegliarono dal suo dormiveglia. Egli balzò in piedi per cessar nell' acqua il battito del sangue agitato , quando udì un tratto un fruscio all'uscio.
   — Chi è ? — diss egli schiudendolo.
   Laureila gli stava innanzi !
   Ella entrò senza dir molte parole, si tolso di capo il fazzoletto e deposto sul desco un panierino trasse un profondo sospiro.
   — Sei venuta a prendere la tua pezzuola?— disse Antonino. —Potevi risparmiarti il disturbo, chè domattina avrei pregato Giuseppe di recartela.
   — Non è per la pezzuola eh' io son ve-nutal... —rispos'ella in fretta. — Sono stata alla montagna a coglier erbe buone per le ferite... eccoleI... — e alzò il coperchio del panierino.