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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   passo. Attraverso le ina poste delle finestruc-cole, senza vetri ed impannate, la brezza tirava più fresca che sulla bonacciosa marina, e quella solitudine gli piaceva. Egli si fermò un tratto davanti una piccola immagine della Madonna, guardando fiso la carta inargentata che formava 1* aureola. Però ei non si pose a pregare, giacché per chi avrebbe egli pregato, ora che non a-veva più nulla a sperare ?
   E quel giorno pareva che il sole fosse divenuto immobile nel firmamento.
   Antonino desiderava la notte, perocché fosse stanco, e la perdita del sangue lo a-vesse affievolito più che non volesse confessare. Egli sentiva una fitta acuta nella mano addentata da Laureila, e sedutosi sciolse la benda. Il sangue represso spicciò di bel nuovo e la mano era assai gonfia intorno alla morsicatura. Egli la lavò con cura, la tenne a lungo immersa nell'acqua fresca, e quando la trasse fuori, scorgevasi chiaramente l'impronta dei denti della giovinetta.
   — Aveva ragione! — diss'egli fra sé — io sono un malcreato e me lo son meritato! Domattina le rimanderò la pezzuola per Giu-
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