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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 157 — •
   Antonino balzò in piedi esclamando:
   — Io debbo partire ; è una giovinetta di Sorrento che è venuta stamane col pievano sulla mia barchetta e deve tornare stassera per assistere sua madre ammalata.
   — Sta bene, ma ci è ancor tempo prima che annotti — disse l'oste — e può benissimo bere un bicchier di vino con noi. Moglie , porta un bicchiere polito.
   —Grazie ! non bevo ! — rispose Laureila, rimanendosi ad una certa distanza.
   — Mesci, mesci, moglie, ella ha fretta!
   — Lasciateli stare — osservò Antonino — è un po' capereccia e quando s'è fitta in tosta una cosa non c'è verso di cavartela.
   Ciò detto s'accommiatò e sceso lestamente alia spiaggia spiegò la veluccia della barchetta aspettando la giovinetta.
   La quale mandò un saluto all' ostessa e s' appressò poscia con passo irresoluto alla barchetta. Ella girò ognintorno lo sguardo, come sperasse 1' arrivo di qualche altra pas-seggiero, ma la marina era deserta e i pescatori dormivano od erano in mare a gittar le reti. Alcune donnereile sedevano filando o dormicchiando sugli usci dei casolari e