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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   . - 147 -
   1' affogava. Mia madre mi aveva vietato parlarne ; ma egli la conciò in modo che dopo tanti anni che suo marito è morto la non si è ancor riavuta. E se avvenga mai, che la muoia, il che a Dio non piaccia I io, so ben io chi 1' ha uccisa ! . 11 pievano tentennò il capo e pareva dubbioso sino a qual punto avesse a prestar fede alle parole di Laureila.
   — Perdonagli, come tua madre gli ha perdonato — diss'egli da ultimo — e non istare a correr sempre col pensiero a quelle memorie dolorose. Tempi migliori verranno per te Laureila e dimenticherai allora ogni cosa!
   — Io non dimenticherò mai quel che ho narrato ! — rispose con un brivido la fanciulla — e le .ripeto, padre, che vo'rimanermi zitella, per non sottomettermi ad uno che può ora accarezzarmi e maltrattarmi poco appresso. Se uno tenta ora baciarmi o picchiarmi, io so come difendermi ; ma mia madre non poteva difendersi e schermirsi dalle busse o dai baci, perchè la lo amava ; ed io non vo' amar nessuno a segno di dargli podestà di rendermi infelice 1