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propriipensieri. Ilpievano avvisò l'occhiata della fanciulla, ed appressò l'orecchio alla sua bocca.
— Ella non ha conosciuto mio padre — bisbigliò Laureila, con occhi sfavillanti.
— Tuo padre?.... Egli mori, credo, quando tu non avevi ancora compito dieci anni. Ma cos'ha che fare tuo padre, di cui l'anima può essere in paradiso, conia tua testardaggine ?
— Ella non l'ha conosciuto Padre Curato ; egli non sa, ch'egli solo è cagione della malattia della mia povera madre I
— In qual maniera, sentiamo?
— Maltrattandola, picchiandola, calpestandola sotto i piedi. Mi rammento ancora delle nòtti che tornava a casa furioso. Mia madre non diceva mai una parola e faceva tutto quello eh' ei voleva. Ma egli la batteva in modo, che il cuore pareva mi a-vesse a scoppiare per l'ambascia. Io mi tirava allora la coltre sul capo, facendo per dormire, ma piangeva tutta la notte. E quando mia madre era prostesa in terra , egli cambiava tutte in un tratto e la rial-
ava e le baciava sino a farla gridare ch'ei
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