Stai consultando: 'L'Amore in Italia Racconti (Volume I e Volume II)', Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)

   

Pagina (146/581)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (146/581)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 144 —
   tua madre, meglio assai di quel che tu possa col tuo micolino di seta e di filo.
   — Noi siamo poveri — rispose un tratto e vivamente Laureila — e mia madre è ammalala da tanto tempo! Noi gli saremmo facilmente venuti a grave ed io nulla valgo per un signore. Se i suoi amici e conoscenti fossero venuti a trovarlo, egliavrebbe avuto vergogna di me.
   — Che cosa di' tu mai ! Ed io ti ripeto che era un brav'uomo, e voleva in giunta venire a dimorare in Sorrento. Tu non troverai così facilmente un altro come lui, che pareva mandalo a bella posta dal cielo per trarvi d'impicci.
   — Io non vo1 più nessun per marito.... no ... mail — esclamò Laureila, con dispetto e come parlasse tra sè e sè.
   — Hai tu fatto un voto o vuoi tu prendere il velo ?
   Ella tentennò il capo senza aprir bocca.
   — La gente ha ragione di crederti cocciuta , quantunque il nome che ti da non sia bello. Or non rifletti tu che non sei sola al mondo e che con la tua selvatichezza e cocciutaggine altro non fai che amareggiare
   ¦