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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   fermiera e i bimbi di Treppi ei non parlava con anima viva e non vedeva Fenice che la sera al focolare, perciocché la uscisse di casa al levar del sole e.fimanesse per tutto il giorno nella montagna. Tale non era la sua usanza in addietro, come egli a caso riseppe ; ma anche quando tro-vavasi in casa non aveva mai occasione di parlare con esso lui. Ella diportavasi nè più nè meno come non vi fosse, e pareva continuasse a menar la sua vita passata come se nulla fosse in quel mezzo accaduto, sol che la sua cera era divenuta come di pietra e i suoi occhi come spenti.
   Un giorno però che Filippo, allettato dal ^ bel tempo, si scostò dalla casa più lungi dell'usato e superò, rinfrancato da nuove forze, un'agevolealtura, atterrì incontrando improvvisamente Fenice seduta sull' erba presso una fonte. Ella aveva nelle mani la rocca e il fuso e pareva immersa, filando, in profondi pensieri. Allo scalpito di Filippo levò gli occhi, ma senza proferir parolao cambiarsi inviso, s'alzò lestamente co'suoi arnesi , s'allontanò senza dar retta alla sua chiamata, e scomparve in breve da'suoi occhi. I
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