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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   rimproverarci, e poi avanti, sarà quel che sarà. Abbiamo il chiaro della luna e torrem con noi un pastore per guida. Vai intanto, Molza, e poni le mani addosso ai cavalli.
   Il birro cui erano indirizzate queste parole, apri rapidamente l'uscio per uscire , quando uno spettacolo inaspettato lo rese come di sasso. La stanza attigua era piena di montanari con due contrabbandieri alla tèsta, e Fenice stava ancor parlando con essi quando fu schiuso l'uscio. Allora traendosi innanzi sulla soglia della camera con dignitosa fermezza, esclamò:
   — Voi lascierete immediatamente questa camera, signori, e senza il ferito, se volete rivedere ancor Pistoia. In questa casa non fu mai spàrso sangue dacché ile è padrona Fenice Cattaneo, e la Madonna la preservi in avvenire da questa profanazione. Nè tentate di ritornare mai più. Voi rammentate ancora il luogo ov' è d' uopo passare un dopo l'altro fra la strettura di due rocce. Un bimbo può difender quel passo pur col precipitar giù le pietre ammucchiate in vetta. Noi porremo colà una guardia finché il signore sia in salvo. Ora andate e gloriatevi