Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      eie, che vi sodo in quei contorni, al piacer delie quali ha anco fatto invitar l'Emir di Saetta che si trova a Livorno, et slà attendendo qualche avviso della tarlana che fu spedita dall'Altezza Sua per esplorar li andamenti del paese doud'ò partito, li sii dell) porti, et delle fortezze, et se corrispondono le cose alla relalione che ne ha fatta, come con allra mia ho riverentemente significato a Vostra Serenità. A questo fine è stata anco pubblicata in ìslampa una esortatone al Pontefice, el alli prin< ipi cbristiani alla ricuperatone del regno di Gierusalem, che sarà qui inserta (1) per quelli delle Eccellenze Vostre che havesscro caro di vederla, vxi Dopo haver lo Loro Altezze dimorato alcuni giorni a Pi-
      V sa, havendo, olire il piacer delle caccie, goduto anco della bat-11 taglia del Ponto ch'è solita di farsi in quella città (2), essendo stato fatto intervenir a tutto l'EmirSaetta per trattenerlo, dargli gusto, et dimostrargli sempre più d'haver havuta grata la sua venuta, sono ritornate qui giovedì passalo con ottima salute, per istarvi tutto il carnovale. Intanto il Gran Duca
      (1) Ita per titolo: Oralione del P F, Michele Juet, fiammingo, di S. Onier, sacerdote, predicatore e teologo dei Minori dell' Osservanza di s Francesco, della famiglia del Monte Sion, per la venula del Seren principe Miftaardino in Italia, al SS.'"0 Paulo F, P. 0. M. — In Firenze, per Volo mar Timan Germano, 1613. È però cosa sì meschina che non merita di essere nuovamente pubblicata.
      (2) « Ij origine di questo giuoco si pretende antichissima e credesi che fosse nei principii del secolo XI, allorché i Saracini tenevano la Sardegna, 1 quali sbarcati essendo improvvisamente dì notte a'lidi Pisani penetrarono col loro esercito nella città, ma volendo passare il ponte in sull'Arno che la divide furono vinti e posti in fuga dal popolo messo alle armi da una matrona, detta Chiazica Ghismondi, la quale era accorsa a darne avviso alla Signoria Per la qual cosa si ordinò che il giorno primo di gennaio giocosamente si combattesse dagli abitanti iu memoria di questo fatto La cWtà per ciò divideasi in ilui parti, dette di Banchi, e di Borgo, che combatteano con targoni e scudi di legno. Da prima si facoa alla porta di Lucca, ma si fermò di pai che si facesse ia sul ponte, e concodeasi la vittoria a quella parte, cho fogandone l'avversaria rimauea padrona de' ponte « (Manzi. Discorso sopra gli spettacoli, le feste ed il lusso degli Italiani nel secob X1Y)


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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