Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      a Verona, et havendo inteso, che le Altezze Loro non hanno voluto esser incontrate, riè ricevute in Padova, né in Vicenza, ci risolvessimo perciò mandar avanti il signor conte Agostino Giusti, principal cavaliere di questa città, accompagnato con diverse carrozze di gentì-l'huomini, perchè facesse oflieio coi medesimi signori principi a nostro nome, che si contentassero almeno di venir a smontar al palazzo fatto loro preparare. Et poco dopo spedilo il signor conte Agoslin, venne a ritrovarci un gentil huomo dei detti signori principi, pregandoci eoa molta istanza, che si desistesse dall' incontro, e che, anco alla porta della città non si facesse alcuna mìnima preparatone di lumi, né di altro, perchè così desideravano le Altezze Loro per proprio gusto, volendo che questo esempio serva anco in altri Stati per dove in questo loro uagg'O hanno da passare. Al qual gentil'huomo noi rispondessimo, non poter usar verso le Altezze Loro atto di maggior riverenza, che quello di obbedirle et di corrispondere in tutto alla loro sodisfatione, anco col preterir l'efficacissima commissione dataci dalla Serenità Vostra di servirle con ogni spirito, facendo veder al medesimo gentil huomo la preparatane delle genti d'arme, di molti cavalieri. e di buon numero di carrozze, che per questa occasione erano ridotte nella corte Ritornò poi il signor conte Agostin Giusti, riferendoci non haver potuto parlar con li principi, che veniano verso Verona, ma ben essersi abboccato con un loro principal gentil' huomo, il quale gii haveva protestato, che so fosse andato più avanti le Altezze Loro liavrebbono potuto prender risolutione di far altro viaggio, che veni' in questa città; onde il signor conte Agostino, tolto il detto gentil htiomo nelia sua carrozza, prese prudente partito di ritornare addietro. Et essendo essi due soli, nei ragionamenti ch'ebbero insieme, attestò il gentil' huomo la compita sodisfatione, che 1 principi suo» signori hanno ricevuta dalla Serenità Vostra, dicendo di piti, che alle Loro Altezze sarebbe riuscito sommamente caro di esser questa sera con noi, et che se il conte Agostino, subito dopo il loro arrivo, fosso andato all'alloggiamento delle Loro Altezze, havrebbe appuntata l'bora del comodo di esse per poter noi andar a far loro riverenza. Sono giunte le Loro Altezze ad un' hora di notte, et hanno voluto alloggiar alla hosteria della Torre, dove essendo andato immediatamente il con-


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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