Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      cessimo montar a cavallo tutte queste Compagnie ili genti il' arme armate, et metter insieme un buon numero di bombardieri, et le fanterie pagate, et con molte carrozze di questa nobiltà c'inviassimo opportunamente verso il Portello (1), dove da alcuni gentil' huomeni delle Loro Altezze venuti binanti ci fu fatto sapere, che non volevano in alcun mudo essere incontrate, et che ne havrebbero liavuto disgusto, onde, dopo più di una replica, licentiate tutte le militìe, se ne andassimo con le carrozze a smontar, et ad aspettarle alla Piena, come ci fu accennato eh era loro intentione, lasciando per ciò alquante carrozze vuole al Portello, con le quali potessero condursi là. Sia gioute alle prime rive della città (2) montarono una dì esse in una carrozza, et l'altra poco dopo in un altra di quelle che loro havevamo lasciate, se ne vennero nella città, et si fecero condurre in una hosteiia alla Piazza della paglia, il che essendoci stato rifferto dal conte Achille san Bonifacio, che havevamo lasciato per condurle all' alloggiamento, soggiungendoci che havevano pensiero di fermarsi a quell hosteria, et (li starsene privatamente, lo rimandassimo a pregarle, che si compiacessero (li servirsi delli alloggiamenti et comodila preparatele, le quali havrebbero trovate libere, bavendo di già noi fatta sgombrar tutta la gente che vi era concorsa. 3Ia non puotè persuaderle; onde venuta la sera ci risolvessimo di andar noi stessi, con una sola carrozza, a far l'istesso ufficio; ma per mollo che ci affaticassimo non si puotè rimuoverle dalla loro risulutione escusandosi, che desiderando di veder diverse città dello Stato della Serenità Vostra, et di altri principi d'Italia non volevano cominciar qui a porsi in obbligo, et in servitù li cerimonia, per convenir poi far lo istcsso in tutte le altre, huvendu massime havuti da Sua Santità li stessi inviti,-et offerte nello Stato suo, desiderando esse di far questo viaggio con una privata libertà, chiamandosi pur troppo favorite dalle cortesie et dagli houori ricevuti dalla Serenissima Repubblica, onde convenissimo acquetarsi alla loro
      (1) Una delle porle della città di Padova per cui si entra, giuguendo da Venezia, sia dopo aver percorsa la via postale, o aver navigato per il fiume Brenta.
      (2) l)a ciò appare, che i principi aveano preferito di viaggiare per il fiutilo,


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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