Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      tjual si l'osse accidente, senza suo ordine, et essendo egli sialo altre volle di all'etto spagnuolo inelle il cervello a parlilo di quali siano i suoi disegni. E vi è cln crede, che alla mossa di Vincenzo d' Andrea, al quale mai è piaciuto il modo del governo del duca, tendente all' assoluto dominio per se slesso, si volesse lar gridare Fivttj Viva Spagna; ma che alcuno 11011 habbia ardito di essere il pruno pei lema della vita ; havendo Guisa con la morie dei tre già accennati, posto lutti in timore,
      Uditisi hieri sera dalli castelli diversi Ini di cannone, sen- 1 ' i
      7 inai inla palla, dopo vedute venire alcune galee, si tiene possa es- 1(i/iS sere arrivalo il nuovo Vicere conte di Ognale. Giunse Ugnate, con circa trecento soldati condotti da Roma, e sono anco arrivati di Sicilia rinforzi di gente agli Spagnuoli, i quali essendo senza legno da fuoco valgonsi di quelle dello case che perciò si sfabbneano
      XXXHf. Grandi metamorfosi porteranno lo presenti rivo- s' rentissime mìo alia Serenità Vostra. Gli Spaglino'^ ingrossatisi, "iis-hanno la notte del cinque slante apparecchiato cannoni, con carri di muniUoiie da vivere e da guerra, con zappe e badili, facendo mostra d'inoltrarsi almeno sino quà a santa Maria delle grafie, come parte piti alta della cillà. Fallo per ciò verso le sci bore, esporre il Santissimo Sacramento por tiilto le chiese, confessatosi e comunicatosi il Viccre* nel Gesù, ad un sogno di Ire tiri di artiglieria, sparati dalli castelli, si diede all'arme a tulli li posti del popolo, c rolle le muraglie di alcune case che conducono alle cisterne doll'oglio, vicine alla porta dello Spirito Santo, e di là per il giardino delle monache di san Sebastiano, couiiguo a Porta Alba, apertisi l'adilo, prima con senio, poi coi gettar a terra corte porto murate, spaventata la guardia con granate, e impadronitisi delia slessa porta gli Spagnuoli si sono hieri mattina inolirati nella citlà con laula franchezza, che in duo bore se ne son resi assolutamente padroni, seguitando il grosso delle mililio, cavalcando, li Maesìn di campo, li cavalieri, i! Vicere e Don Gius anni di Austria, in*


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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