Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      giiuoli che haveano principialo ad abbruciare, ondo camminano le cose a mali termini se Dio non vi porge la sua santa mano. Mentre scrivo, il popolo, rollo le muraglie delle case contigue, e fallasi strada in questa di Vostra Serenità, passa, con grandissimo disturbo, incomodo e pericolo mio, e de'miei domestici alle offese degli Spagnuoli clic sono nei Gesuiti (1). mJ» - XXVI. Nella incertezza del ricapito dei dispacci, causala
      16*7. dalle presenti confus" ni, rendendosi ogni giorno piùinsecure le strade, rimasta la Posla dalla parte degli Spagnuoli, et io restato da quella del popolo, e senza li soliti pieghi di costà di due ordinarli, risolvo trasmettere alla Serenità Vostra il duplicato della passala settimana. Dopo il quale, in ordine a quanto per poscritto rappresentai, andorono li deputali del popolo, la sera del quindici, a ncgoliare con don Giovanni di Austria, tra' quali un Padre Carmelitano ed un tale avvocalo Scacciavento baciarono le mani a Sua Altezza, che mostrò accoglierli benignamente, e per le Irallalioni li rimise alla sua Consulta, capo della quale era don Melchior Gorgia (2). Le istanze, come intendo, sono stale dell' indulto generale degli eccessi commessi, della csenlione totale delle gabelle, della pronta partenza del Vicere ci incendiali, e del possesso del castello sani' Ermo per loro sicurezza, per essere stati altre volte ingannali, con rimostranze della loro fedeltà verso la Maestà Callolica. Le risposte furono, che siccome nei primi punti sarebbero consolali oltre le diniande, cosi quanto al castello, essendo negotio di somma importanza, vi si liavrebbe fatto sopra il conveniente riflesso, e che il giorno dopo dovessero
      (1 ) L'attualità, e la verità di cui è improntato, come tutti, anehe questo dispaccio, saranno una pi uova novella per convincere il chiariss. cav. Cicogna, non esser d'uopo di cavillosa prudenza noli'approfittare de'dispacci degli ambasciatori i quali non simulavan, nè travisavan fatti che accadeano sotto a'loro sguardi, spesso con non lieve pericolo della loro vita
      (2) Ove si rifletta alla chiusa del dispaccio che precede, chiaramente si vede, che in quel tafferuglio andò smarrito eziandio il duplicato della corrispondenza accennato dal Residente


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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