Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      camminando concorde la Nobiltà colio slesso popolo, ni quale ha Sua Eccellenza permesso di slare armalo.
      XXII. Non trovatosi la sera slessa della morte di Masa-
      glio 1647.
      niello pane in piazza, lasciatosi intendere un cavaliere di casa san Felice, che volea la Nobiltà làr ninnala re al popolo ( rimproverandolo delle passale procedure) pane di pessima qualità, e il giorno susseguente fabbricatosi questo del peso di sole ventolto onde, mentre dopo la sollevalione il si faceva d'oncie quaranta, et al Ricrealo sino di quaranladuCj la minuta plebe, di nuovo commossa;, si portò subito luinulluariamen-te coli'armi, e col pano sopra le picche, a palazzo a dolersi di tale rilevante alloralione, seguila immediate dopo la morie de! suo capo, col signor Vicere, che all'apparire della lurba si era cogli officiali, e Nobiltà che gli slava a canto, ritiralo in sicuro in Gasle'novo. Sua Eccellenza per acquietare il tumulto permise, clic fossero castigati li fornari dal medesimo popolo, il quale ne foce prigioni alcuni, condannali da Sua Eccellenza ui vita alla galea, dando il fuoco allo suppellettili delle case di alili, il che causò clic si ravvivasse la memoria del governo di Masaniello, come aulore del bene del levar delle gabello, dell'aggrandimcnlo dolio pagnolle, dell'abbondanza delle viltua-rie, c della es'irpalione dei banditi e malviventi. Desinterralo nidi dalla siessa plebe il corpo di esso Masaniello, et unila a quello la tosta, fu a guisa di trionfo portato per lulla la città dentro una baro, armalo di spada e bastone come capitano generalo del popolo, e in qualità, nell'opinione del volgo, ciò che fa più stupire, di santo, con gridi, di viva Masaniello. E quelli medesimi, che, con inaudita mutabili là, il giorno precedente l'haveano, come un tristo, strascinalo per le strade, e gettalo nella sabbia vicino al maro, Io portorono, la sera, alla sepoltura nella chiosa del Carmine con solenne pompa di tamburi scordali, insegne spiegale per lerrn, armi alla viceversa portalo da moltitudine di popolo, accompagnalo dal clero con lorcic accese, con suono di campane, essendo la cillà


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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