Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      l3/ilenza di Venetia per la Puglia per caricar ogli, con disegno ti trattenerli tutti. Questo particolare scrivo alla Serenità Vostra non perchò io ne habbi sin bora altro rincontro, ma per la inala volontà di Sua Eccellenza, et per gli artefici! con quali cammina per far un gran danno alla Serenità Vostra. IFien che son venute lettere di Pioma con corriero espresso, dopo lette, intendo che dicesse; voglio mandar questi vascelli contro Venetia al dispetto del mondo, al dispetto del Re, et a dispetto di Dio, voglio io levarle la navigatione, et questa giuridnione del Golfo ; sò clic la coglierò alla sprovvista, son
      10 clic comando in questo regiio, et non altri (1).
      Ilo spedito sabbato passato. -4 del presente, lettere alla Serenità Vostra col!' avviso dell' ordine dato dal signor Vicere olii capi di questi suoi galeoni di passarsene in Golfo a'danni di lei et per impedirle la navigatione, combattendo et prendendo tulli li vascelli che lor capitassero, et particolarmente
      11 galeone, se potranno. L' ordine fu vero, nò Io haverei scritto alla Serenità Vostra per vero se io non fossi con buon rincontri sicurissimo esser stalo dato dallo ì ;tesso signor Vicere (2). Hora mi occorre aggiungerle, che intendo haver l'Eccellenza Sua dato inoltre un ordine sigillalo al capitan Riviera spngnuolo, eh' ò il principale del cornando dei detti vascelli per doverlo aprire et eseguire giunto che sia nel Golfo. Ninna ragione lascia persuadere alioni simili in questa congiuntura di tempi, et massime per le tratlationi di pace alla Corte del re Cattolico, et perciò questi signori principali, con quali mi occorre ragionarne, non lo possono credere. Suo Eccellenza
      (1) Tutto il dispaccio è in cifra.
      (if) In verità questo è parlar chiaro, e non è certamente (cnine dice il chiarissimo Cicogna nelle sue Inscrizioni Veneziane, Chiesa e Monastero di san Martino, p. 234 Nota) il linguaggio che teneva allora presso alia ognuno degli ambasciatori ne,'suoi dispaccij cioè che eran costretti a riferire e il cero, e il falso, e l'incerto; laonde a chi vuole adesso approfittare dei detti dispacci raccomanda egli bnon criterio c prudenza.


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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