Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      PROLEGO MENOQuattro principalissime e bellissime parti d'Italia, Napoli, la Sicilia, la Sardegna e la Lombardia, il cui territorio era inoltre assai più ampio che non è adesso, continuavano ad essere in mano degli Spngnuoli ; e maggiormente rassodata ivi la signoria, e sparsi lor abiti, e con quelli gli acrimoniosi cibi delle due Indie, anche il resto degli Stali italiani, se si eccettui Venezia, in verità, o per adorare vilmente il sol che nasce, o per temer le alabarde del mostruoso gigante che facea già le viste di tutto inghiottire, poco, o molto, putiva di Spagna. Quindi, come in Ispagna, i combattimenti de' tori ( còrridas de torros ), crudele spettacolo, che, provando la mancanza di educazione, e la ignoranza dei piaceri soavi e innocenti della vita, avrebbe dovuto piuttosto far arrossire, vedendo 1'uomo formarsi dell'atrocità un sollazzo, ascendevano in favore; veniva alla moda il bolero, oscena danza che rappresentando con energia e con vivaci colori le immagini più voluttuose, trasportava i sensi e l'inebbriava; nascevano le Terlulias, società più di etichetta che brillanti, in cui avresti trovato sterilità d'idee, pedanteria di maniere, senza quel decente e giocondo conversar compagnevole; e colle Terlulias, per non dir davvantaggio, nasceva anche il servente, cioè il Corlejo, col qual nome si appellava particolarmente l'amante di una dorma maritata, e di cui officio era, trascinato dal


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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