[CAP, XII.'] GIOVANNI JONES COSTRUISCE UN TELESCOPIO. 3-17
il dottor Humphrys, e, riavutomi, trovai lavoro al porto con dodici scellini la settimana. Fui messo a contar le lavagne ed a caricare sulle navi del porto le merci trasportate dai carri della ferrovia. Abitavo a Fwn Deg vicino acl Ugo Williams, che teneva allora una scuola di navigazione pei giovani marinari. Imparai rapidamente la navigazione ed anche un po' d' aritmetica. Da principio quasi tutti i giovani erano più avanzati di me,.ma la faccenda andò poi diversamente, ed avveraronsi quelle parole della Scrittura: V ultihio sarà il primo. Rimasi con Ugo Williams sei mesi e mezzo, durante i quali ripassai due volte VAssistente del Maestro, ed un mese prima di lasciar la scuola appresi la misurazione. È questa tutta l'istruzione, che ricevei, in gran parte, nelle ore che non avevo da lavorare.
. > Imparai assai bene l'inglese, quantunque il gallese fosse il linguaggio di coloro che mi circondavano. Dai libri facili passai ai difficili ; e nella pronunzia dell' inglese mi aiutai paragonando le parole coli'alfabeto fonetico pubblicato nel 1S53 da Tommaso Gee di Denbigh. Comprai libri co' miei risparmi, specialmente quando cominciò a crescere il mio salario. Il signor Wyatt, il direttore, era un uomo di buon cuore, ed aumentava di quando in quando spontaneamente la mia paga; m'immagino, perchè ero laborioso, puntuale e fidato. Accrebbi la mia istruzione leggendo libri d'astronomia, fra gli altri il Meccanismo dei cieli, di Denison Olmsteacì, americano, libro molto intelligibile. Lo studio dell' inglese, che per me era una lingua straniera, mi condusse ad imparar altre lingue. Mi dilettavo di cercar le radici delle parole, e di quando in quando aggiungevo dizionari di lingue straniere alla mia piccola libreria. Ma il maggior diletto lo trovavo nell' astronomia.
> La lettura degli Elementi d'astronomia r del Trattato sul telescopio di sir Giovanni Herschel mi mandò in fiamme il cervello ; e, non potendo comprare