34-1 ASTRONOMI T STUDIOSI D'UMIL CONDIZIONE. [CAP. XII.]
lettera eli una signorina di Bangor, con la quale era in corrispondenza. Quella lettera diceva: c Ciò che voi scrivete del signor Natale Evans mi fa ricordare una visita ch'io feci, sere sono, ad un vecchio in Bangor Superiore. Egli lavora sui quais, ma ha un gusto pronunciato per l'astronomia, e spende nello studio di essa il suo tempo avanzato e i suoi risparmi. Andai colà con alcuni amici per vedere un gran telescopio eh' egli ha costruito quasi intieramente senza aiuto, preparando le lenti, per quanto gli fu possibile, con le sue mani stesse, non ricorrendo ad altri che per far cambiare la loro concavità. Egli ci mostrò col maggior piacere tutti i suoi tesori spiegandosi in inglese, ma ricorrendo al gallese quando sentivasi imbarazzato. È stato appena a scuola, ma ha imparato l'inglese intieramente dai libri. Ei ci mostrò, fra le altre cose, un Testamento greco ed una Bibbia ebraica, e può leggere questa e quello. Il suo maggior telescopio, lungo parecchie yarde, fu da lui denominato Jumbo, e ci disse eh' ei vide con esso la calotta nevosa di Marte. Ha un altro telescopio più piccolo fatto da lui ed uno spettroscopio in preparazione. Egli è ora vecchissimo, ma il piacere che prova ne' suoi studi è sempre invariato ed immenso. È spiacevole ch'egli non abbia avuto mai occasione di sviluppare il suo ingegno. »
Il signor Wicksteed s'interessò molto al caso, e rivolse ad esso la mia attenzione affinchè potessi aggiungerlo al mio repertorio di coloro che si son fatti uomini da sè soli. Mentre ero a York ricevetti un biglietto da miss Grace Ellis, la signorina in quistioue, che m'informava del nome dell'astronomo: Giovanni Jones, e mi dava il suo indirizzo: Albert Street, Upper Bangor, soggiungendo eli' egli mi avrebbe veduto volentieri dopo le sei di sera. Siccome le strade ferrate hanno avuto, fra gli altri effetti, quello di avvicinare, in quanto al tempo, i luoghi fra di loro, trasformando,