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Inventori e industriali

Samuele Smiles (versione di Gustavo Strafforello)
Barbera Editore Firenze, 1885, pagine 372

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   342 ASTRONOMI 13 STUDIOSI D* UMIL CONDIZIONE. [CAP. XII.]
   pio. A questo riguardo mi è d' uopo confessare che ho provato maggior piacere nella teoria e costruzione del telescopio che nel suo uso. s
   Tale è l'istoria che Samuele Lancaster ha scritta dello sviluppo del suo spirito. Non credo siavi nulla dì più interessante negli annali della Conquista del sapere malgrado gli ostacoli. La sua vita fu uno sforzo valoroso per sempre più istruirsi, benché a scapito di una costituzione originariamente delicata. Egli studia la scienza con pazienza è risolutezza, e corteggia la verità coll'ardore di un innamorato. L'elogio del suo carattere non è qui necessario ; ma s'egli ha la de-, bita cura della sua salute, sentiremo ancora parlar di lui.1
   I Dopo che questo era scritto e composto, ho veduto (nel settembre 1SS4) il telescopio 11 riflessione citato a pagg. 339, 340. Era montato sul suo castello equatoriale di ferro e in attività nel campo adiacente al prato pubblico di Bainbridga nella coutea di York. Lo specchio del telescopio ha otto pollici di diametro: la sua lunghezza focale è di cinque piedi; e il tubo in cui è montato ò lungo circa sei piedi. Lo strumento mi 6 parso di una potenza eccellente.
   Ma il signor Lancaster, come ogni astronomo zelante, aspira ad altri perfezionamenti. Egli considera ih telescopio acromatico come il re degli strumenti, ed attende ora * far la prova delle superficie convessa per l'ottica cou intauziona di costruire un telescopio di talo specie. La difficoltà principale è la spesa ingente pei blocchi circolari di flint glaae, richiesti per il lavoro che sta meditando. « Cotesta (die'egli) è la grande difficoltà pei dilettanti pari miei. » Egli ha però già ideato e costruito una macchina per tagliare e pulir le lenti in un'accurata forma convessa, la quale lavora egregiamente.
   II signor Lancaster si fabbrica da sè i suoi strumenti. Dal materiale greggio, sia vetro od acciaio, egli ricava l'opera richiesta. Quanto agli strumenti, tutto quel che gli occorre è una sbarra d'acciaio e fuoco; 11 suo forbii cervello e le sue mani industri compiono il rimanente. Io entrai nella piccola officina dietro il suo salotto e la trovai piena d'ordigni ingegnosi. Il tornio occupa molta parte di essa, ma quando vuol maggiore spazio, il fabbro del villaggio colla sua incudine « il mugnaio con la sua forza motrice d'acqua sou sempre pronti ad aiutarlo. I suoi strumenti, comecché non vistosi, souo efficaci Le sue lenti migliori sono fatte da lui: su quelle ch'ei compra non si può fare assegnamento. Il miglior flint qlasa vien da Parigi in blocchi ch'egli divide, taglia e pulisce in forma perfetta.
   La mia attenzione fu attratta da una macchina nuova collocata sopra una tavola dc-1 salotto, e, domandatone, appresi che serviva a tagliare e pulir le lenti. 11 signor Lancaster mi spiegò che la difficoltà da superare in una buona macchina ò di far si che lo smeriglio roda la superficie ugualmente dal contro agli orli della lento sì ch'essa né allunghi