[CAP. xn.] STORIA DI GIOVANNI ROBERTSON. 313
cencio clie quelle centinaia di migliaia di stelle per quanto poteva trar l'occhio non eran che una piccolissima parte della creazione in cui vivevamo. Volli conoscere i nomi di alcune delle costellazioni, la Grand' Orsa, con le sue dugentotrè stelle visibili ad occhio nudo, rivolta alla stella polare, Orione con la sua cintura, i Gemelli, le Pleiadi ed altri astri cospicui nel firmamento. Era una sorgente di maraviglia, di stupore incessante.
> Dalle officine di Bleachfield passai ad Iuverary a settentrione della strada ferrata scozzese, allora in corso di costruzione ; c sopraffatto per molti anni dal lavoro, mi occupai relativamente poco d'astronomia, la quale mi rimase per altro come una ricordanza piacevole. Sol dopo eh' io venni in questi dintorni nel 1854, quand' era in costruzione la linea ferroviaria a Blairgo-wrie, io incominciai a leggere, nelle ore libere, qualche libro d'astronomia. L'anno seguente mi ammogliai, ed ho vissuto d'allora in poi in questa casa.
> Mi abbonai ad un gabinetto di lettura, e lessi tutte le opere del dottor Dick, che vi si trovavano : il suo Trattato del sistema solare, il suo Astronomo pratico, ed altre opere. Ve n' eran anche delle altre bellissime e popolari, a cui vado debitore d'istruzione e diletto : L'istruzione per il popolo, del Chambers, 77 educatore popolare, del Cassell, ed una serie interessantissima d'articoli nelle Lcisure Hours, scritti da Edvino Dunkin del Regio Osservatorio di Greenwick, corredati di mappe delle costellazioni principali; co-talchè io ebbi di bel nuovo occasione di studiare più a fondo la geografia celeste.
» Incominciò a venirmi voglia di un telescopio per poter osservare un po' meglio che ad occhio nudo ; ma mi ebbi a convincere ch'io non potevo averne uno discreto per men di venti sterline ; e per molto tempo non fui in grado di spender tanto danaro pel mio piacere personale. Mi bisognava mantenere a scuola i miei