[CAP. V.] AKUITO A sono. 121
particolare. Non era un cappello di feltro, nè di panno, nè di iinetto : ma sembrava verniciato e fatto con qualche insolito materiale. <; Pare una specie curiosa di cappello,1' disse il Boulton guardandolo più da vicino, di che cosa è fatto ? — Di legno, signore, rispose modestamente il Murdock. — Di legno ? Dite sul serio ? — Sul serio, signore ! — n E di grazia, come fu fatto ? — L' ho fatto io stesso in un piccolo tornio di mia invenzione. — * Davvero ?
Il Boulton esaminò allora più minutamente il giovane, il quale era cresciuto di cento gradi nella sua stima. Guglielmo era un bel pezzo d' uomo, grande, robusto, avvenente, con una fisonomia aperta ed intelligente. Oltre ciò, egli aveva avuto l'abilità di farsi un cappello con un tornio costruito con le sue mani. Ciò era per sè solo una prova sufficiente ch'egli era un meccanico di vaglia. Bene ! fece il Boulton da ultimo, guarderò nelle officine se e' è qualche lavoro da darvi. Tornate, giovanotto ! — Grazie, signore, rispose il Murdock dando un' ultima giratina al cappello.
Tal fu il principio della unione di Guglielmo Murdock con la ditta-di Boulton e Watt. Quando tornò, fu messo ad un lavoro di prova e, trovato'abile, fu impiegato per due anni a quindici scellini la settimana quando era a casa, a diciassette scellini se in provincia e a diciotto scellini se a Londra. L'aspettazione del Boulton fu ampiamente giustificata dal risultato. Incominciando quale un meccanico ordinario, il Murdock attese diligentemente e coscienziosamente al lavoro e si acquistò a grado a grado la fiducia dei principali. I quali affidarongli più gravi compiti eh' egli si sforzò di eseguire a tutta sua possa. La costante industria, perizia e sobrietà lo resero in breve rneritevol di promozione, ed egli s'innalzò a poco a poco finché divenne il collaboratore e il consigliere del Boulton e del Watt in tutte le loro importanti imprese meccaniche.
Il Watt aveva poca fiducia negli Scozzesi come