106 GIOVANNI LOMBE. [CAP. IV.]
Da queste circostanze si parrà quanto raro fosse 1! uso della seta in Inghilterra.
Poco dopo di esser divenuto re, Giacomo I si adoperò a stabilire la manifattura della seta in Inghilterra, come già era stato fatto con lieto successo in Francia. Egli diede ogni incoraggiamento all' allevamento dei bachi, e diramò circolari in tutte le contee d'Inghilterra raccomandando caldamente agli abitanti la piantagione dei gelsi. Questi alberi furono infatti piantati in molti luoghi, ma le loro foglie non maturavano in tempo sufficiente per la nutrizione dei bachi. Il medesimo tentativo fu fatto ad Imiishannon, presso Bandon, in Irlanda, dai profughi ugonotti, ma non approdò. Il clima fu trovato troppo freddo od umido pel prospero allevamento dei bachi, e di quel tentativo nuli'altro sussiste che il Campo dei Gelsi, il quale conserva sempre il suo nome. Ciò non pertanto gli Ugonotti stabilirono con buon esito la manifattura serica a Londra e a Dublino, importando dall' estero la seta filata.
Sino al principio dell' ultimo secolo gli Italiani erano i produttori principali d' orsoio, od organzino, vale a dire, di seta torta ; e per lungo tempo riuscirono a tener segreta la loro arte. Quantunque la manifattura della seta fosse introdotta, come abbiamo veduto, in Inghilterra dai lavoranti ugonotti, il prezzo dell' organzino era sì alto che ne impediva grandemente lo sviluppo. L'organzino fabbricavasi principalmente nel Regno di Sardegna, mediante una grossa macchina assai curiosa, di cui la simile non esisteva in venni altro luogo. In forza di severissime leggi gli Italiani serbarono per .lungo tempo il mistero dell' invenzione ; la pena prescritta da una di tali leggi contro chiunque rivelasse il segreto o tentasse portarlo fuori dei dominii sardi, era la morte con la confìsca di tutti gli averi del delinquente ; il quale era « poi dipinto sulle mura esterne della prigione impiccato