[CAI'. IV.] INFLITENZA DELL'INDUSTRIA. 103
Le cose materiali furono assoggettate all'azione del lavoro. Colla creta del suolo l'uomo plasmò i recipienti clie dovevano contenere il suo cibo ; colla veste lanosa del gregge egli tessè per sè vesti di molte fogge ; dalla pianta del lino trasse le fibre e tessè pan-nilini; colla pianta della canapa attorse funi ecl intrecciò reti pescatone ; colla lanugine del cotone ei fabbricò fustagno, mussolina ed altre siffatte tele bambagine. Dagli stracci di esse o dall' erbe o dalle scorze degli alberi e dai trucioli del legno cavò la carta per stampar libri e giornali. Il piombo fu da lui tramutato in tipi per la infinita diffusione del sapere.
Ma le trasformazioni più straordinarie di tutte furon fatte subire ad una pietra pesante, contenente metallo, estratta dalle viscere della terra. Con essa, liquefatta dal legno o dal carbone e manipolata dalla umana perizia, fu prodotto il ferro. Con questo metallo straordinario — l'anima d'ogni manifattura e molla maestra, per avventura, della società incivilita — furon fatte armi, martelli ed asce; indi coltelli, forbici ed aghi; appresso, meccanismi per contenere e governare la forza prodigiosa del vapore ; e, per ultimo, strade ferrate e vaporiere, navi corazzate spinte dall' elice e ponti in ferro e in acciaio lunghi le miglia.
La manifattura serica, quantunque abbia l'origine nella secrezione di un vermiciatto, è forse ugualmente straordinaria. Centinaia di migliaia di libbre di questo filo, sottile come il'ragliatelo, dànno lavoro a milioni di operai per tutto il mondo. La seta, e i molti tessuti fatti con questo bel materiale eran noti da lungo in Oriente ; ma mal si può fissare il periodo in che 1' uomo spogliò primamente la crisalide della sua dimora e scoprì che il bozzoletto giallo, aderente alla foglia od all'albero del gelso, poteva svolgersi in un sottil filamento col quale potevansi fabbricar tessuti d'infinita varietà e bellezza. I Cinesi furono, senza dubbio, de'primi che adoperarono il filo filato dal baco