g(3 GIOVANNI HAItRISON. [CAP. ITI.]
   sazioni, dilazioni e disinganni. Esso obbiettò che l'accaduta determinazione della longitudine di Giamaica per mezzo dell'osservazione astronomica era.insoddisfacente ; che non vi erano prove che il cronometro avesse serbato un corso uniforme durante il viaggio; e il 17 agosto 1762 dichiarò ch'esso « era di opinione che le esperienze fatte dell'orologio non fossero state sufficienti a determinare la longitudine in mare. >
   Diguisacliè fu necessario all' Harrison presentare al Parlamento una petizione in proposito. Tre regni erano trascorsi dopo che era stato votato 1' Atto del Parlamento che offriva la ricompensa, La regina Anna era morta ; Giorgio I e Giorgo H avevano regnato ed erano morti essi pure; ed ora, nel regno di Giorgio III — trentacinque anni dopo che l'Harrison aveva principiato i suoi lavori, e dopo che aveva costruito quattro cronometri marittimi, ciascuno dei quali aveva diritto all'intiero premio — fu votato un Atto del Parlamento che assegnava all'inventore cinquemila lire sterline come parte della ricompensa. Ma i commissari tentennavano sempre. Dissentivano intorno alla tempera delle molle ; chiedevano un' altra prova dell' orologio, od altro qualsiasi pretesto per menare in lungo la faccenda. L' Harrison era pronto a quante altre prove si richiedessero, e nel frattempo i commissari non seppero che sborsargli una nuova somma in acconto.
   Scorsero due altri anni infruttuosi. Nulla fu fatto nel 1763, eccetto una quantità di ciance interminabili nell' ufficio dei commissari. Finalmente il 28 marzo del 1764, il figliuolo dell' Harrison partì di bel nuovo coli' orologio, a bordo del Tartaro, per le Barbade. Tornò dopo circa quattro mesi, durante i quali lo strumento accertò la longitudine entro dieci miglia, ossia un terzo della richiesta distanza geografica. E l'Harrison fece di bel nuovo istanze reiterate ai commissari per ottenere la ricompensa offerta pubblicamente dal governo.