g(3 GIOVANNI HAItRISON. [CAP. ITI.]
data dell'Atto nel 1714 sino al 1736, quando l'Harrison ultimò il suo primo cronometro, nulla era stato fatto per accertare più accuratamente la longitudine, anco entro gli ampi limiti specificati dall' Atto del Parlamento. Quantunque fossero venuti fuori vari disegni, nessuno approdò, e le offerte ricompense rimasero perciò nelle casse del governo.
Ma torniamo all' Harrison. Giunto a casa a Bar-row, dopo la sua visita a Londra nel 1728, ei diede principio alle sue esperienze per la costruzione di un cronometro marittimo. Era lavoro di non lieve difficoltà: bisognava provvedere contro le irregolarità provenienti dal movimento eli una nave in' mare ed ovviare all' effetto dell' alternarsi della temperatura nella stessa macchina, del pari che dell' olio per lubrificarla. Mille ostacoli si presentavano, ma non furon bastanti a smuover l'Harrison dall'accingersi all'opera che aveva risoluto di compiere.
Ciascuno conosce il bel meccanismo di un orologio usuale e gli strumenti perfetti che occorrono per eseguirlo. L' Harrison si procurò alcuni di questi strumenti a Londra, ma il maggior numero se li fabbricò con le proprie mani ; e molti adattamenti nuovi di pianta erano necessari pel suo cronometro. Non si potendo più adoperare esclusivamente il legno, come nel suo primo orologio, egli doveva apprender da sè a lavorare accuratamente e minutamente il bronzo e gli altri metalli. Non avendo potuto ottenere alcun sussidio dall' Ufficio di Longitudine, era costretto, mentre attendeva alle sue esperienze, a mantenersi, continuando sempre il suo mestiere di falegname. Ciò spiega il lunghissimo tempo che scorse prima eh' egli potesse condurre il suo cronometro al segno di poter essere sottoposto alla prova con qualche certezza di riuscita.
L'assiduità al lavoro e la serietà delle sue applicazioni non toglievano all'Harrison di essere un uomo allegro, che aveva buon gusto per la musica, tanto