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Inventori e industriali

Samuele Smiles (versione di Gustavo Strafforello)
Barbera Editore Firenze, 1885, pagine 372

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   80 FRANCESCO PETT1T SJIITIT. [CAP. II.]
   tiro del Parlamento, gli diedero un banchetto, regalandolo di un bel vassoio e di un recipiente per il vino. Ed affinchè egli avesse alcunché da porre sul suo vassoio e nel suo recipiente, parecchi suoi amici ed ammiratori fecero una sottoscrizione di oltre duemila sterline. Il governo lo nominò conservatore del Museo dei Brevetti a South Ivensington ; la Regina gli assegnò una pensione sulla lista civile di dugento sterline all'anno; ei fu innalzato all'onore del cavalierato nel 1S71 e tre anni dopo morì.
   Francesco Pettit'Smith non fu un grande inventore. Come altri molti, egli inventò un propulsore ad elice ; ma mentre gli altri abbandonarono l'idea lo Smith coltivò la sua invenzione con tenacità risoluta e non la lasciò finché non le ebbe assicurato un compiuto trionfo. Come osservò lo Stephenson nell'adunanza de-gl' ingegneri: < Lo Smith ha lavorato sopra una piattaforma che può essere stata rizzata da altri, come ha fatto il Watt e come fecero altri grandi uomini ; ma egli ha fatto un passo innanzi che equivale quasi ad una nuova invenzione. E impossibile valutar di soverchio i vantaggi che questo ed altri paesi derivarono dalla sua indefessa e devota pazienza nel condurre l'invenzione ad un esito fortunato. Il barone Carlo Dupin paragonò l'agricoltore Smith col barbiere Arkwright: < Aveva la medesima perseveranza ed il medesimo coraggio indomabile. Queste due qualità morali lo abilitarono a trionfar d'ogni ostacolo. » Il gran merito d'Elice Smith fu ch'egli si risolse di effettuare quello che i suoi predecessori avevan sognato di fare, c riuscì da ultimo a compiere il suo grande disegno.