[CAP. II.] PERSEVERANZA D'ei.ice SMITH. 63
   Magatine : < Le finestre della sua casa son sempre aperte estate e inverno e non tiene che fornelli aperti. L'insonnia noi turba mai, dacché, non appena la sua testa tocca il guanciale, ei si addormenta. Il suo appetito e la sua digestione son sempre buoni, e non ha perduto un pasto in dieci anni. Quale esempio agli uomini che si danno a credere che il soverchio lavorare gli uccida in questa carriera d'industria incessante ! >
   Per tornare ad Elice Smith, dopo la prova ben riuscita del suo vaporetto in mare nel!' autunno del 1837, egli ebbe ancora a lottare con molte difficoltà. C' era in prima la difficoltà di una nuova invenzione ed il fatto che la nave a ruota erasi stabilita nella pubblica stima. Gli ingegneri e i costruttori navali erano tutti contro di lui e consideravano il progetto di far andare un bastimento per mezzo di una vite come visionario ed assurdo. Eravi eziauclio la malavoglia officiale ci' imprendere cose nuove, non ispcrimentate e contrarie alla consuetudine. Vi era il solito scuoter del capo e scrollar delle spalle, come se l'inventore fosse od un semplice illuso od un progettista avido di metter le mani nella pubblica borsa. Il soprastante alla marina era contrario al disegno a cagione dell' impossibilità di guidare un bastimento spinto eia poppa. Elice Smith aspettò il suo tempo, tirò iunanzi incrollabile e risoluto a riuscire. Ei continuò a lavorare mantenendo inconcussa la propria fede e sorreggendo la tede di coloro eh' eransi associati con lui nella prosecuzione dell' invenzione.
   Al principio del 1S38 i Lordi dell' Ammiragliato richiesero lo Smith di permettere che il suo vaporino fosse messo alla prova sotto la loro ispezione. Due prove furono fatte e riuscirono così soddisfacenti che l'adozione del propulsore per fini navali fu considerata quale una contingenza non improbabile. Prima però eli decidere definitivamente quest'adozione i Lordi